venerdì 10 giugno 2022

I trasporti d'aria sulle coperte del somiere

Come abbiamo visto nel post dedicato alla progettazione del somiere non tutte le canne possono essere collocate esattamente sopra al rispettivo canale di alimentazione: per questi motivi si rende necessaria la costruzione di trasporti d'aria cioè dei canali scavati all'interno delle coperte del somiere che si occupano di trasportare l'aria in un punto diverso da quello di uscita dal foro sul somiere. Nel caso di lunghi trasporti d'aria per evitare difficoltà costruttive e perdite di carico conviene utilizzare dei tubi.

Per il mio organo a canne ho realizzato alcuni trasporti d'aria utilizzando entrambi i metodi.


Nella foto qui sopra si può osservare il piccolo trasporto d'aria che ho realizzato per la canna del Si1 del registro di VIII 4': è quel piccolo blocchetto in legno di cipresso.


Il foro di alimentazione sul somiere e quello del piede della canna non sono tra loro in asse e quindi l'aria deve essere trasportata nella direzione indicata dalla freccia gialla. In questo caso la lunghezza del trasporto e' piccola (circa 1 centimetro) ma per altre canne è molto più lunga.

Per le canne di Fa1, Sol1 e La1 del registro di VIII 4' i relativi trasporti d'aria sono stati ricavati scavando un unico blocchetto di legno incollato sulla coperta dei bassi.



Per altre canne del registro di VIII 4' è stato realizzato un pianetto forato rialzato rispetto alla coperta del somiere: l'aria viene trasportata con dei tubi in gomma verde trasparente.



venerdì 3 giugno 2022

La costruzione delle canne in legno


Ogni canna in legno è costituita da almeno 7 pezzi incollati tra loro in modo da formare una cavità risonante avente la forma di un parallelepipedo, eccitabile tramite l'immissione di un flusso d'aria in pressione.

Nell'immagine che segue è raffigurata la sezione longitudinale CAD di una generica canna in legno.


Utilizzando colla vinilica per legno (meglio se di qualità superiore resistente all'umidità), le due pareti laterali e la base della canna vengono incollate alla parete posteriore.



Nel frattempo viene preparata la parete anteriore scavando il labium, con l'utilizzo di uno scalpello: tale listello viene quindi incollato alle due pareti laterali.



Utilizzando il calibro si controlla l'esatto posizionamento della parete anteriore sul corpo della canna, in base ai dati di progetto (i calcoli relativi al dimensionamento dei registri verranno affrontati in un post successivo).


A questo punto si provvede ad inserire l'anima dopo aver posto uno strato di colla vinilica sui tre lati non frontali della stessa. 

Una volta inserita si controlla il corretto posizionamento con il calibro in modo da fissare la giusta altezza di bocca, dopodiché si procede a rimuovere l'eccesso di colla.



L'altezza della bocca è un parametro fondamentale che determina il timbro del registro e influisce sull'intonazione e sull'accordatura della canna e pertanto deve essere fissata subito in modo accurato: a differenza delle canne in metallo, infatti, nel caso delle canne in legno una volta che la colla è asciugata non è più possibile modificarla.

A questo punto la canna è quasi pronta: appoggiando il coperchio ovvero il labbro inferiore e provando a soffiare sul foro della base si udirà il suo suono. 

Per creare la luce tra il labbro inferiore e l'anima si utilizza solitamente uno strato o più strati di carta o di pelle, oppure si costruisce un'anima la cui profondità sia leggermente inferiore a quella della canna in cui è inserita.


Per ottenere un suono pieno e corposo è assolutamente necessario che tutte le linee di incollatura non presentino alcun tipo di difetto: l'aria deve transitare soltanto attraverso il foro del piede, la bocca e, nel caso delle canne non tappate, attraverso l'estremità superiore della canna. 

Persino un piccolo forellino nella colla (o peggio ancora in uno dei listelli che costituiscono la canna) è in grado di compromettere la qualità del timbro e la potenza acustica emessa.

Le foto che seguono sono relative ad alcune fasi della costruzione delle canne della prima ottava del registro di VIII 4'.





La costruzione delle canne più piccole è ancora più problematica data in quanto implica la preparazione di una grande quantità di listelli di spessore e larghezza ridotte. 

Per tali canne è conveniente utilizzare un unico blocco di legno, opportunamente intagliato, per ricavare sia l'anima sia la base della canna.


Catenacciatura di collegamento della tastiera al somiere

Il movimento dei tasti della tastiera e quello dei ventilabri sono entrambi diretti nella direzione alto-basso, ma dato che la larghezza della tastiera è più piccola di quella del somiere (nel rapporto di poco meno di 1:2) non c'è corrispondenza, sull'asse verticale, tra la posizione del generico tasto e quella del suo corrispondente ventilabro.

È per questo motivo che si rende necessaria una catenacciatura che consenta di trasmettere al somiere i segnali meccanici di apertura e di chiusura dei ventilabri impressi dall'organista sulla tastiera durante l'esecuzione dei brani, traslandone il moto.

La progettazione della catenacciatura parte dalla posizione dei ventilabri sul somiere, sfruttando lo stesso foglio CAD già utilizzato per la progettazione di quest'ultimo.



La tavola di supporto della catenacciatura è stata ricavata operando due tagli inclinati, con il seghetto alternativo, sui due bordi di una tavola in legno lamellare di abete e rifinendo poi il taglio con carta abrasiva di adeguata granulometria.

Il resto degli elementi è stato ricavato da barre in legno di koto di sezione quadrata e rettangolare ad eccezione dei perni che sono dei piccoli parallelepipedi costruiti con legno di mogano sapelli, dotati di un foro con un chiodo passante e incollati alla tavola con colla vinilica.





Avendo fissato i perni alla tavola solamente con la colla vinilica, con il passare del tempo è capitato che qualche perno si sia staccato dalla stessa. Per questo motivo in futuro sarà necessario fissare meccanicamente i perni, come è stato fatto (in un secondo momento) per la catenacciatura del pedale.

mercoledì 1 giugno 2022

I comandi dei registri

Durante l'esecuzione dei brani l'organista deve avere la possibilità di selezionare i registri più appropriati: per questo motivo a sinistra e a destra della tastiera sono normalmente presenti dei comandi meccanici che servono a modificare la posizione delle stecche poste sul somiere nel senso dell'apertura o della chiusura.

Nel caso di un organo a trasmissione puramente meccanica ci sono due possibilità: il comando a tirante o il comando a manetta. Nel primo caso il moto del selettore di registro è rivolto nella direzione dell'organista mentre nel secondo caso il movimento è destra/sinistra.

Per farsi un'idea della differenza delle due tipologie è utile osservare la consolle dell'organo a canne meccanico della chiesa di Santa Galla a Roma, nel quale sono presenti entrambi i tipi di selettore.

Nel caso del selettore a tirante il moto del medesimo è ortogonale rispetto a quello della corrispondente stecca ed è ad una quota diversa (misurata rispetto al pavimento) pertanto è necessario un meccanismo che consenta di tradurre il moto del tirante nella direzione e nel verso della stecca.


Come si vede nella foto qui sopra, per il mio organo a canne in un primo momento ho provveduto a scegliere il primo dei sistemi sopra enunciati, utilizzando delle barre cilindriche in legno di koto per traslare il moto da avanti/indietro a sinistra/destra. A causa degli attriti delle stecche sul somiere e sulle coperte dei registri e di altri difetti di costruzione tale sistema non si è rivelato adeguato.

Per questo motivo il sistema dei tiranti che vedete in foto è stato rimosso dall'organo, in attesa dell'implementazione di un sistema più funzionale, pertanto per adesso le stecche devono essere azionate manualmente ponendosi ai lati dell'organo in prossimità del somiere.

lunedì 30 maggio 2022

Aggiornamenti

Sono stati aggiornati i post:

e

con l'aggiunta di nuove fotografie (relative a dettagli tecnici costruttivi) che in un primo momento non erano state caricate sul blog

La costruzione del somiere - 4ᵃ parte

Le canne poggiano sulle coperte dei registri, ovvero delle tavole in legno forate i cui fori concidono con quelli praticati sulle stecche e sulla tavola superiore del somiere. Per gli stessi motivi già visti in precedenza anche sulle coperte dei registri vengono praticati dei canali soratori, in questo caso sulla loro faccia inferiore, quella cioè a diretto contatto con le stecche e le false stecche.


Il meccanismo di funzionamento delle stecche dei registri è semplice: quando un registro è in posizione di chiusura, i fori della corrispondente stecca non sono in asse con i fori della tavola superiore del somiere e della rispettiva coperta. Quando invece quel determinato registro è attivato, i fori della stecca sono in perfetto asse sia con quelli della tavola superiore del somiere sia con quelli della rispettiva coperta: in questo modo l'aria può liberamente fluire dal canale del somiere alle canne.

stecca in posizione di chiusura: registro disattivato

stecca in posizione intermedia

stecca in posizione di apertura: registro attivato

somiere visto dall'alto, privo delle stecche, false stecche e coperte

In un secondo momento le stecche e le false stecche dello spessore di 10 mm realizzate in legno di obeche sono state sostituite con delle stecche realizzate in multistrato di legno esotico dello spessore di 5 mm per diminuire gli attriti.

montaggio delle false stecche

stecche e false stecche dei soprani

vista dall'alto delle false stecche lato bassi

meccanismo di attivazione delle stecche

dettaglio del meccanismo di fermo corsa delle stecche


domenica 29 maggio 2022

La costruzione del somiere - 3ᵃ parte

I ventilabri vengono mantenuti in posizione di chiusura grazie ad apposite molle costruite con acciaio armonico: normalmente si preferisce utilizzare filo di ottone crudo ma al momento della loro costruzione non avevo a disposizione tale materiale e ho quindi utilizzato del filo di acciaio armonico che si può reperire facilmente in qualsiasi negozio di ferramenta.

L'acciaio armonico è molto meno elastico dell'ottone crudo e quindi la sua lavorazione, effettuata a mano, risulta essere più faticosa. In una delle foto che seguono potete vedermi mentre insieme al mio caro amico Francesco Bini mentre cerchiamo di "addomesticare" un pezzo di tale tenace metallo per trasformarlo in una molla, utilizzando una pinza e un "accrocchio" appositamente costruito.



I ventilabri devono essere collegati alla catenacciatura ma per fare ciò è necessario praticare dei fori sulla tavola inferiore della secreta. Per evitare che attraverso tali fori possa sfuggire una quantità eccessiva di aria ho costruito dei piccoli tiranti in legno di faggio, incollati ad una striscia di pelle forata che a sua volta è incollata sulla tavola inferiore della secreta. In questo modo quando i tiranti vengono attivati viene trasmesso il movimento verticale al ventilabro ma l'aria non può uscire dal foro di passaggio del tirante perché è sigillato dalla pelle.