Il grande Johann Sebastian Bach, oltre ad essere un (anzi, il) grande compositore e musicista, era anche un collaudatore di organi a canne.
Il libriccino che presento in questo post, curato da Francesco Tasini e pubblicato dalle Edizioni Carrara, è una raccolta di cinque atti di collaudo e perizie effettuate da Bach nel periodo che va dal 1708 al 1717, più altre due relazioni redatte nel 1746, per un totale di sette documenti.
Bach era un vero e proprio esperto di arte organaria: ne danno testimonianza il figlio Carl Philipp Emanuel e l'organista Johann Friedrich Agricola, in un necrologio pubblicato da Lorenz Christoph Mizler e del quale il Tasini riporta alcuni estratti a pagina 11 del suo libro:
<< Non solo era un esperto nell'arte di trattare gli organi, di combinare i registri, gli uni con gli altri nel modo più appropriato, e di far sentire ciascun singolo registro secondo la sua specifica qualità, e tutto nella più grande perfezione; ma conosceva a fondo anche l'arte della costruzione degli organi. Nessuno meglio di lui poteva indicare disposizioni per organi nuovi, ed emettere un giudizio. >>
Sempre grazie alla testimonianza del figlio, sappiamo che << nessuno ha effettuato collaudi dell'organo con tanto rigore e insieme lealtà quanto lui. Possedeva una conoscenza profondissima di tutti gli aspetti dell'arte organaria >>
Come iniziavano i collaudi di Bach? In questo modo:
<< affermava, in modo scherzoso, prima di tutto debbo sapere se quest'organo possiede buoni polmoni, e per provare questo, tirava tutti quanti i registri e suonava nel modo più pieno possibile. Allora spesso gli organari diventavano pallidissimi per il timore >>
Nelle sue perizie il grande musicista tedesco non risparmiava le sue critiche, quando necessarie.
Ad esempio, al punto 4 della Perizia sull'organo della Chiesa di San Paolo di Lipsia, redatta nel 1717, Bach scrive:
<< I difetti, sempre possibili, che si sono manifestati a causa dell'ineguaglianza dell'intonazione, debbono e possono essere immediatamente corretti dall'organaro: occorre, in particolare, che le canne più gravi nel Posaunen-bass e nel Trompeten-Bass non parlino in modo così orribile e crepitante, ma emettano e conservino un suono puro e fermo; e inoltre che le restanti canne che sono ineguali vengano diligentemente corrette e portate all'uguaglianza, ma ciò potrà esser fatto ancor più opportunamente con la riaccordatura generale dello strumento, quando le condizioni del tempo saranno migliori che adesso >>
e prosegue, verso la chiusura, in questo modo:
<< ora, alla fine di questa mia relazione, non posso passare sotto silenzio che
1) il finestrone, per il tratto ch'esso si estende verso l'alto dietro l'organo, dovrebbe essere schermato dal didentro mediante un piccolo muro o una lastra di robusto ferro, onde prevenire danni, facilmente prevedibili per il futuro, legati alle avverse condizioni del tempo
2) è cosa usuale e quanto mai necessaria che l'organaro garantisca lo strumento almeno per un anno, per eliminare del tutto i difetti che eventualmente dovessero ancora manifestarsi, il che egli potrebbe pure molto volentieri accollarsi purché gli si venisse incontro con la soddisfazione quanto più sollecita e completa circa le spese da lui ulteriormente sostenute al di là di quanto previsto dai contratti >>