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domenica 3 ottobre 2021

Quale tipo di legno per le canne?

Una volta verificata la possibilità di costruire una canna d'organo prototipale funzionante decisi che ero pronto per passare alla successiva fase di progettazione e costruzione dell'organo a canne completo.

Per la costruzione delle canne di legno a sezione quadrata (o rettangolare) è necessario disporre listelli di legno piallati sui quattro lati e aventi spessore adeguato ma all'epoca avevo a disposizione esclusivamente una sega circolare da banco e una piccola sega a nastro.

La mancanza di una pialla filo-spessore e delle competenze tecniche necessarie a manovrarla mi spinse pertanto ad acquistare solo listelli piallati in legno di abete già pronti, facilmente reperibili presso il negozio di fai da te della città ad un prezzo tutto sommato contenuto.

Non saprei dire se si trattasse di abete rosso (picea abies) o bianco (abies alba), ma una cosa della quale sono sicuro è che non c'era la possibilità di scegliere tra spessori diversi: l'unico spessore disponibile era quello di 10 millimetri nominali (lo spessore effettivo era un po' più basso, tra 8 e 9 mm a seconda del lotto), un numero che può andar bene per un certo numero di canne dei bassi e dei soprani, non per tutte.

In particolar modo per le canne più piccole (cioè quelle che emettono le note più acute) lo spessore deve essere assolutamente ridotto: in un registro d'organo ideale lo spessore della lastra nel caso delle tradizionali canne in metallo (o, equivalentemente, lo spessore dei listelli nel caso di canne in legno) dovrebbe scalare in modo preciso con la dimensione della canna: al diminuire del diametro della canna deve diminuire anche lo spessore del materiale costruttivo, in modo proporzionale (logaritmica più che proporzionale).

Per questo motivo per la costruzione delle canne più piccole decisi di acquistare gli unici listelli di spessore ridotto che fossero commercialmente disponibili (4 - 5 millimetri) che però non erano di abete bensì di una diversa essenza legnosa: il koto (pterygota macrocarpa).

Uno dei vantaggi del koto è che è molto più duro e compatto del legno di abete e quindi si presta molto bene alla costruzione delle canne più piccole: il prezzo è comunque più elevato e inoltre pare che stia diventando una specie a rischio quindi, per il futuro, sarà meglio orientarsi su altre essenze.


La foto qui sopra immortala alcune canne del registro di Ottava 4': le quattro più a destra sono di koto, le altre di abete.