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mercoledì 6 ottobre 2021

La costruzione della pedaliera

Non tutti gli organi a canne dispongono di una pedaliera oppure, se ce l'hanno, non sempre ha dimensioni e proporzioni tali da consentire l'esecuzione di tutta una serie di brani per organo del repertorio barocco.

La pedaliera del mio organo a canne è composta da 30 tasti ed ha una estensione di 2 ottave e ½ (dal Do1 al Fa3) ed è della tipologia diritta piana con tasti paralleli (la più utilizzata nella tradizione organaria tedesca e relativamente semplice da costruire).

Quando si preme un tasto della pedaliera un meccanismo di trasmissione fa sì che venga tirato il corrispondente tasto della tastiera: questo significa che nel mio organo a canne il pedale non è collegato ad un proprio corpo d'organo ma comanda quello del manuale.

Le leve dei tasti sono state ricavate da listelli in legno di abete massello successivamente lavorati con la sega a nastro nelle loro parti terminali nel caso delle leve dei diatonici, mentre le coperture dei tasti cromatici sono parallelepipedi in legno di mogano sapelli adeguatamente smussati.



Il telaio della pedaliera è stato costruito con listelli in abete massello lavorati prima alla sega circolare e poi alla sega a nastro per le decorazioni. Dei tondini in legno di faggio servono a mantenere le code dei tasti nella loro posizione consentendo però il movimento verticale durante l'esecuzione dei brani.


Da una lastra di lamiera in acciaio di recupero ho ricavato delle lamine metalliche che, una volta forate, servono a bloccare il fronte dei tasti in posizione. Il collegamento tra il telaio, le lamine e i tasti è realizzato con dadi e bulloni in acciaio.






Qui di seguito riporto un paio di foto della pedaliera pronta per essere verniciata.



Infine la pedaliera è stata verniciata in tutte le sue parti con apposito impregnante trasparente color ciliegio scuro per le parti in abete e impregnante trasparente incolore per le parti in mogano.






Anche per la pedaliera ho programmato un foglio di calcolo per determinare le posizioni dei punti di foratura del telaio e il controllo delle distanze inter-tasto. Qui di seguito l'immagine dei risultati dei calcoli che ho poi utilizzato in fase di costruzione:

lunedì 4 ottobre 2021

La progettazione della tastiera

Una delle prime cose da fare nella progettazione di un strumento musicale a tastiera è di determinarne l'estensione cioè fissare il numero di tasti che dovranno essere presenti nello strumento finito.

In genere l'estensione di un organo a canne oscilla tra 4 e 6 ottave a seconda del periodo e del luogo di costruzione.

È bene ricordare che per ogni tasto che si decide di aggiungere si deve mettere in conto la costruzione di un numero di canne pari al numero di registri presenti: ecco perché fare tastiere con un numero di tasti eccessivo può essere antieconomico.

La mia scelta è stata quella di dotare l'organo a canne di una tastiera a 4 ottave e ½ con partenza dal Do1 (nota più grave) fino al Fa5 (nota più acuta), scelta che dovrebbe costituire un buon compromesso tra funzionalità ed economia costruttiva.

Una tastiera di questo tipo conta un totale di 54 tasti il che significa che ogni registro completo dell'organo è composto da 54 canne, una più piccola dell'altra.

Per aumentare il numero di possibili combinazioni foniche durante l'esecuzione dei brani musicali è utile dividere ogni registro in due sotto - registri bassi e soprani in modo da poter attivare o disattivare in modo indipendente alcuni timbri, piuttosto che altri, nelle due parti "alta" e "bassa" della tastiera.


L'immagine che propongo qui sopra rappresenta in modo schematico la tastiera che ho costruito: i primi 30 tasti sono colorati in blu appartenendo alla zona dei bassi mentre i restanti 24 tasti sono colorati in violetto e definiscono la zona dei soprani.

Ricordo inoltre che i tasti diatonici sono quelli che corrispondono ai tasti bianchi della tastiera del pianoforte (Do - Re - Mi - Fa - Sol - La - Si) mentre i tasti cromatici sono quelli che corrispondono ai tasti neri e cioè alle note alterate nella scala di Do Maggiore (note con diesis o bemolle): la tastiera del mio organo a canne di legno possiede quindi 32 tasti diatonici e 22 tasti cromatici

Per quanto riguarda il dimensionamento dei tasti la scelta che ho effettuato a suo tempo è stata quella di copiare le misure di una tastiera elettronica che possedevo in quanto non avevo a disposizione nessun tipo di informazione sulle misure delle tastiere di un vero organo a canne meccanico.


Il progetto CAD 2D che vedete qui sopra rappresenta le misure delle leve dei tasti di una ottava del mio strumento. Scendiamo quindi nel dettaglio delle geometrie dei singoli tasti.

Tasti diatonici
Sono composti da una leva in legno di abete della lunghezza di 30 cm e da una copertura in noce chiaro (juglans regia) di circa 14 cm. Ogni tasto diatonico ha uno spessore massimo finale di 23 mm (18 mm abete + 5 mm noce chiaro) e una larghezza massima di 20 mm. La parte visibile al musicista, a lavoro ultimato, è quella con la copertura in noce.
L'unico tasto diatonico senza incavature laterali è l'ultimo tasto della tastiera cioè il Fa5 in quanto non "confina" con nessun tasto cromatico.

Do(x),  Re(x),  Mi(x)

Fa(x),  Sol(x),  La(x)

Si(x),  Fa(5)

x va da 1 a 5 a seconda dell'ottava cui appartiene il tasto considerato


Tasti cromatici
Sono composti da una leva di abete della lunghezza di 24,5 cm e da una copertura in mogano sapelli (entandrophragma cylindricum) di 8 cm di lunghezza. Ogni tasto cromatico ha uno spessore finale di 32 mm (14 mm abete + 18 mm mogano) e una larghezza di 12 mm. La parte visibile a lavoro ultimato è quella con la copertura in mogano.

Telaio della tastiera
I tasti dell'organo a canne a trasmissione meccanica non sono altro che leve che comandano l'apertura dei ventilabri ai quali sono collegati. Nel caso particolare del mio organo a canne sono delle leve di secondo genere per le quali cioè il fulcro è ad una estremità e la forza motrice è all'estremità opposta.
Il buon Archimede ci ricorda che con una leva si può anche sollevare il mondo ma ci servirà sempre un punto d'appoggio: il telaio della tastiera serve anche a questo ed è composto tra le altre cose da un battente, un bilanciere e un paio di modiglioni laterali che hanno sia funzione decorativa che strutturale.
Per la costruzione dei modiglioni ho usato il mogano sapelli mentre per gli altri elementi è stato sufficiente il più economico abete. Nell'immagine pseudo-CAD che segue (ho usato Paint... 😅) sono riportate le misure del telaio della tastiera assieme ad alcuni dettagli costruttivi.



In quest'altra immagine invece rappresento i risultati del calcolo della posizione dei perni per i tasti diatonici, che ho ottenuto programmando un foglio di calcolo e che mi sono serviti per sapere in quali punti forare il battente e il bilanciere del telaio per il giusto posizionamento dei chiodi di ferro.


NOTA  Una volta costruita la tastiera mi sono reso conto che sarebbe stato più opportuno avere a disposizione tasti più larghi (2-3 mm in più) per poter suonare più agevolmente lo strumento. I problemi maggiori riguardano lo spazio esiguo tra due tasti cromatici contigui: non escludo quindi in futuro una riprogettazione della tastiera con misure più affini a quelle degli organi storici. Pertanto se qualcuno volesse cimentarsi nella costruzione di una tastiera gli consiglio vivamente di prelevare le misure di larghezza dei tasti e distanza inter-tasto da uno strumento (storico o meno) del quale sia prima stata verificata l'effettiva ergonomicità o comunque di riadattare le misure da me proposte in questo post nel senso di una maggiore larghezza (in caso di dubbi contattatemi).